Aigo saluta il Dr. Omero Triossi, un grande amico e un gigante della gastroenterologia italiana
È con dolore ed angoscia che ieri mattina, abbiamo accolto la notizia della scomparsa del Dr. Omero Triossi, che ci è arrivata mentre ci apprestavamo ad aprire la prima riunione del Consiglio Direttivo in presenza dell’ultimo anno, come se avesse voluto aspettare che fossimo tutti insieme, per andarsene.
Ad Omero dobbiamo soprattutto riconoscenza: qualcuno ha detto che la riconoscenza è “la memoria del cuore”: si fonda sul dono, sulla gratuità, sul reciproco rispetto, sulla capacità di ascolto e di attenzione. Questo era Omero Triossi.
Una figura esemplare per tutti i gastroenterologi: protagonista indiscusso per la nostra disciplina a fianco delle istituzioni come dimostrano la collaborazione di AIGO con la Fondazione Gimbe per delineare linee guida e percorsi, di cui Omero è stato primo attore.
Una figura esemplare per i giovani: prova ne sia, oltre all’affetto con cui i suoi giovani colleghi oggi si stringono intorno a lui, il Corso Nazionale AIGO 2018 da lui organizzato e che riscosse grande coinvolgimento, appassionato, sincero, da parte dei giovani gastroenterologi italiani, nonostante un tema solitamente ostico per i giovani (linee guida e percorsi). Per questi motivi AIGO l’anno successivo ha affidato ad Omero la lettura magistrale del Congresso Nazionale Malattie Digestive sulla Gastroenterologia del futuro.
Una figura esemplare per tutto il mondo medico. Esperto dantista e conoscitore dell’animo umano ha sempre affiancato l’aspetto relazionale a quello clinico. Non possiamo non sottolineare la forza e la dignità di animo con cui ha affrontato una malattia tremenda e purtroppo brevissima, ben consapevole della prognosi.
AIGO perde oggi un amico vero, di quelli di una volta, saldo di cuore e di valori: un uomo mite rispettoso e giocoso; fedele servitore dello Stato: non possiamo dimenticare l’affettuoso entusiasmo con cui chiedeva al Presidente Mattarella di firmare la Costituzione Italiana che avrebbe poi donato al babbo: se l’era preparata e coccolata quella richiesta, ed era un bimbo ed un uomo felice.
La gastroenterologia italiana oggi perde un gigante.
Siamo però ben consapevoli che la nostra disciplina sarà più forte nel futuro grazie all’opera lungimirante di Omero, di cui andiamo profondamente fieri.