Oltre 24 milioni di Euro al mese, l'entità delle violazioni della privacy dai siti web italiani emerse da una ricerca Federprivacy
Due siti web su tre di enti e imprese italiane non rispettano il Codice della privacy. A livello economico, l'entità delle violazioni non contestate dalle autorità potrebbe essere quantificato in cifre a nove zeri. A darne evidenza è Federprivacy in seguito a una ricerca realizzata nel mese di agosto su 2.500 siti internet. I dossier sono adesso sul tavolo del Garante e del Presidente della Repubblica.
Firenze, 23 settembre 2014 - Ogni giorno milioni di utenti sono presi di mira da società di telemarketing che hanno ricevuto, spesso senza consenso, i loro dati personali da terzi. Si tratta di una grave inosservanza dei diritti dei cittadini che Federprivacy ha di recente segnalato al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al Presidente dell'Autorità Garante per la Privacy, Antonello Soro.
Nella lettera che Federprivacy ha scritto alle istituzioni vengono evidenziate irregolarità rilevate nel corso di una ricerca condotta dall'associazione stessa nel mese di agosto: da questa indagine è emerso che su 2.500 segnalazioni ricevute su altrettanti siti internet di enti e imprese italiane, in 1.690 casi non è stato rispettato l'obbligo di informare l'interessato sul trattamento dei suoi dati personali. Si tratta di una violazione dell'art. 13 del Codice della Privacy e, in molti casi, non è rispettata neppure la richiesta di consenso al trattamento dei dati di cui all'art.23.
"L'entità delle violazioni rilevate nell'arco di un solo mese, è stimata intorno ai 24 milioni di euro - spiega il Presidente di Federprivacy, Nicola Bernardi - perchè in molti casi le sanzioni possono essere aumentate fino al quadruplo in ragione delle condizioni economiche di molti contravventori che sono grandi aziende, enti pubblici, multinazionali, e anche personalità di spicco. E dato che il campione dei 2.500 siti web analizzati è vario ed eterogeneo, ma i domini registrati presso il Registro .it del CNR sono ad oggi circa 2,5 milioni, la vastità delle infrazioni potrebbe essere potenzialmente di alcuni miliardi di Euro. I controlli del Garante e del Nucleo Privacy della Guardia di Finanza - prosegue Bernardi - sono severi e costanti sul territorio, ma la maggior parte di questi si svolge ancora fisicamente presso le aziende, limitandone perciò il numero in base alle risorse disponibili. Un ostacolo che potrebbe essere aggirato effettuando quando possibile i controlli in remoto, come nel caso dei siti web pubblici. Le ispezioni online permetterebbero un notevole risparmio sui costi necessari per svolgere i controlli e un presidio più efficace da parte delle Autorità a garanzia della privacy dei cittadini".
Le cifre di questo fenomeno sono sconvolgenti, schiacciano i diritti dei cittadini e penalizzano le casse dello Stato in modo pesantissimo. Al Garante Soro e al Presidente Napolitano, Federprivacy ha fatto pervenire il dossier sulla ricerca effettuata e gli esiti che ne sono emersi. Sta adesso all'Authority per la privacy, e alle alte cariche dello Stato prendere provvedimenti concreti per contrastare questo fenomeno dilagante che minaccia la privacy dei cittadini.
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